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Gli italiani non consumano abbastanza fibre


Da una ricerca Eurisko svolta per Kellogg’s su un campione di 2000 italiani emerge che i nostri connazionali hanno conoscenze discrete ma un po’ confuse sulle fibre alimentari e sulle loro fonti.



Più preparate le donne (soprattutto quelle mature e di un certo livello di istruzione): il 68% delle intervistate conosce le fibre e le consuma abitualmente. Dall’indagine è risultata poco diffusa l’abitudine di approfittare della prima colazione per assicurarsi il giusto apporto di fibre, inoltre sono poco chiari i benefici di questi nutrienti, che secondo gli esperti sono davvero innumerevoli: favoriscono la regolarità intestinale, depurano l’organismo dalle tossine, aiutano il dimagrimento, mantengono sotto controllo il livello di glicemia e pare anche che giochino un ruolo essenziale nella prevenzione dei tumori del colon.



Aumentare il consumo di cibi contenti fibre (l’apporto ottimale sarebbe di 30 grammi al dì) è quindi un consiglio utile per tutti, a patto di introdurre questo nutriente gradualmente e di inserirlo in una modificazione dello stile di vita, rispettando le preferenze gustative e le abilità culinarie di ciascuno.



In questo contesto gli italiani dovrebbero rivalutare l’importanza della prima colazione, e in particolare del consumo di cereali pronti, costituiti da una miscela di fibre solubili e insolubili che contribuiscono al mantenimento di un regime dietetico corretto ed equilibrato.

14/12/2005

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